
Il Parlamento ha messo a punto un testo base che allarga le tutele per chi ha patologie oncologiche o invalidanti. Previste anche dieci ore annue di permesso retribuito per visite, cure ed esami. Ora si attendono gli emendamenti
Il Parlamento studia nuove tutele per dipendenti e autonomi con malattie gravi e invalidanti. La commissione Lavoro della Camera, infatti, ha adottato un testo base che armonizza diverse proposte di legge e, in primis, istituisce un congedo fino a 24 mesi per i dipendenti pubblici o privati affetti da patologie oncologiche o invalidanti croniche che comportano un grado di invalidità pari o superiore al 74%. L’ulteriore salvaguardia contenuta nell’iniziativa normativa riguarda dieci ore annue di permesso retribuito per visite, esami, analisi e cure mediche frequenti.
Durante il periodo di congedo, che dunque allunga il comporto, il lavoratore conserva il posto senza retribuzione e non può svolgere altra attività occupazionale. Lo stesso congedo è compatibile con differenti benefici e decorre dall’esaurimento dei periodi di assenza giustificata previsti dal contratto di riferimento. Il periodo, inoltre, non è computato nell’anzianità di servizio o a fini previdenziali, ma il dipendente può comunque riscattarlo con il versamento dei relativi contributi. Alla fine del lasso di tempo, il lavoratore ha diritto ad accedere, ove possibile, al lavoro agile in via prioritaria.
La proposta punta a proteggere anche gli autonomi affetti da gravi malattie, con la possibilità di sospendere fino a 300 giorni l’anno l’esecuzione della prestazione professionale svolta in via continuativa per il committente. Il testo prevede infine un fondo da 2 milioni di euro annui per l’istituzione di premi di laurea intitolati alla memoria di pazienti oncologici, riconoscimenti da assegnare a giovani meritevoli che hanno concluso gli studi nelle facoltà di medicina e chirurgia, scienze biologiche, biotecnologie, farmacia, chimica e tecnologie farmaceutiche.
Va detto che il periodo di comporto è un istituto per il quale oggi non si prevede una specifica regolamentazione a favore dei malati oncologici o affetti da altre gravi patologie, per cui si rinvia la materia alla contrattazione collettiva. Secondo gli ultimi dati disponibili, i trattamenti di invalidità civile che fanno capo a Inps sono circa 3milioni (ma all’interno ci sono 550mila pensioni di inabilità), che salgono a oltre 3,2 milioni considerando le persone affette da cecità, sordità e talassema. La legge in discussione, infine, comporta una spesa di 35 milioni di euro annui che vengono coperti con un corrispondente taglio del Fondo per le esigenze indifferibili. Ora si attendono le proposte emendative dei gruppi, con scadenza 30 gennaio.
Il testo di legge (da pagina 199)
Di U.S.V.