
La pubblica amministrazione vive una fase di profondo rinnovamento. Le dichiarazioni del ministro Paolo Zangrillo alla conferenza “Città del Futuro” promossa da Ance delineano uno scenario di cambiamento strutturale che interessa sia l’aspetto anagrafico dei dipendenti pubblici sia le modalità di reclutamento.
I numeri presentati raccontano una trasformazione significativa del settore, con ricadute importanti sull’efficienza dell’apparato statale e sulle opportunità per i giovani professionisti.
Ringiovanimento della forza lavoro pubblica
L’età media dei dipendenti pubblici sta finalmente diminuendo dopo anni di progressivo invecchiamento. “Tra il 2009 e il 2019 l’età media dei lavoratori della pubblica amministrazione era passata da 43 a 52”, ha dichiarato Zangrillo durante il suo intervento. La svolta arriva oggi con dati incoraggianti: “Dopo 18 anni la curva dei dipendenti pubblici sta crescendo, e l’età media sta scendendo, da 52 anni siamo arrivati a 48”.
Digitalizzazione dei concorsi: da 780 giorni a 4 mesi
La rivoluzione più significativa riguarda i tempi di reclutamento. Il ministro ha evidenziato come il processo concorsuale rappresentasse un ostacolo alla competitività della PA: “Il tempo medio impiegato dai concorsi della pubblica amministrazione era di 780 giorni. Immaginate un giovane brillante che impiega più di due anni per sapere se poi verrà inserito nella nostra organizzazione”. La digitalizzazione delle procedure ha portato a risultati straordinari: “Abbiamo lavorato quindi sul processo di reclutamento, l’abbiamo digitalizzato, e nel giro di due anni siamo riusciti a passare da 780 giorni a 4 mesi”. Il risultato tangibile si traduce in numeri impressionanti: “Siamo riusciti a inserire tra il 2023 e il 2024 350mila persone nella pubblica amministrazione e altre 150mila le inseriremo quest’anno”.
Legge di bilancio: focus su ceto medio e imprese
Guardando al futuro, Zangrillo ha delineato le priorità della prossima Legge di bilancio: “Questa è una Legge di bilancio complicata, ci sono vincoli stringenti. Mentre nelle due leggi precedenti ci siamo dedicati alle fasce deboli, in questa cercheremo di dedicare attenzione al ceto medio e garantire risorse per sostenere il sistema impresa”. Il ministro ha sottolineato l’importanza della credibilità acquisita dal governo: “Uno dei risultati importanti di questo governo è stato recuperare credibilità dal punto vista della stabilità e degli indicatori che descrivono lo stato di salute del Paese”. La sfida resta quella di bilanciare le esigenze immediate con la sostenibilità dei conti pubblici: un percorso “lungo e complicato, che deve trovare equilibrio tra le risposte alle urgenze senza scassare i conti dello Stato“, ha concluso il ministro.
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