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GLI ESPERTI RISPONDONO

Pandemie, adottato il primo accordo Oms ma l’Italia si astiene

La storica decisione arriva dopo tre anni di negoziati. Tedros: “L’accordo è una vittoria per la salute pubblica”. Nessuna imposizione di misure quali il lockdown per gli Stati membri, ma Schillaci insiste: “Sovranità da tutelare”. Pd all’attacco. Ecco cosa prevede l’intesa

Gli Stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno adottato oggi formalmente per consenso il primo accordo pandemico al mondo. La storica decisione della 78esima Assemblea mondiale della sanità arriva dopo oltre tre anni di intensi negoziati avviati dai governi in risposta agli impatti devastanti della pandemia di Covid-19, e guidata dall’obiettivo di rendere il mondo più sicuro e più equo nella risposta alle future pandemie. L’adozione all’indomani dell’approvazione dell’accordo avvenuta ieri in Commissione con 124 voti favorevoli, zero contrari e 11 astensioni da parte delle delegazioni degli Stati membri. Tra gli astenuti figura l’Italia insieme a Paesi quali Iran, Israele, Russia, Slovacchia e Polonia.

I PRECEDENTI
L’accordo pandemico dell’Oms è il secondo accordo giuridico internazionale negoziato ai sensi dell’articolo 19 della Costituzione dell’Organizzazione mondiale della sanità; il primo è stata la Convenzione quadro dell’Oms sul controllo del tabacco, adottata nel 2003 ed entrata in vigore nel 2005.

IL SIGNIFICATO DELL’ACCORDO
L’accordo rafforza la collaborazione globale per garantire una risposta più forte ed equa alle future pandemie. I prossimi passi includono i negoziati sul sistema di accesso agli agenti patogeni e di condivisione dei benefici. “Il mondo è più sicuro oggi grazie alla leadership, alla collaborazione e all’impegno dei nostri Stati membri nell’adottare lo storico Accordo pandemico dell’Oms”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, definendo l’accordo “una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l’azione multilaterale. Ci garantirà, collettivamente, di poter proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche”.
“Ora che l’accordo è entrato in vigore, dobbiamo tutti agire con la stessa urgenza per implementarne gli elementi critici, compresi i sistemi per garantire un accesso equo ai prodotti sanitari salvavita correlati alla pandemia. Poiché il Covid è stata un’emergenza irripetibile, l’accordo pandemico dell’Oms offre un’opportunità irripetibile per trarre insegnamento da quella crisi e garantire che le persone in tutto il mondo siano meglio protette in caso di una futura pandemia”, ha evidenziato Teodoro Herbosa, segretario del Dipartimento della salute delle Filippine e presidente dell’Assemblea mondiale della sanità di quest’anno.

I PUNTI SALIENTI DELL’INTESA
L’accordo pandemico definisce i principi, gli approcci e gli strumenti per un migliore coordinamento internazionale in una vasta gamma di settori, al fine di rafforzare l’architettura sanitaria globale per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie. Ciò include l’accesso equo e tempestivo a vaccini, terapie e strumenti diagnostici.
In base all’accordo, le aziende farmaceutiche che aderiscono al sistema Pabs svolgeranno un ruolo chiave nell’accesso equo e tempestivo ai prodotti sanitari correlati alla pandemia, mettendo a disposizione dell’Oms “un accesso rapido mirato al 20% della loro produzione in tempo reale di vaccini, terapie e dispositivi diagnostici sicuri, di qualità ed efficaci per il patogeno che causa l’emergenza pandemica”. La distribuzione di questi prodotti ai Paesi sarà effettuata in base al rischio e alle esigenze per la salute pubblica, con particolare attenzione alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo.

Come chiarisce l’articolo 22, inoltre, l’intesa non potrà in alcun modo imporre agli Stati misure come lockdown, obblighi vaccinali o restrizioni ai viaggi: “Nulla nell’Accordo pandemico dell’Oms deve essere interpretato nel senso di conferire al Segretariato dell’Organizzazione mondiale della sanità, incluso il direttore generale dell’Oms, l’autorità di dirigere, ordinare, modificare o altrimenti prescrivere la legislazione nazionale… o le politiche di qualsiasi Parte, o di imporre o altrimenti imporre requisiti che le Parti adottino azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre obblighi vaccinali o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown”.

L’ASTENSIONE DELL’ITALIA
Nonostante ciò, proprio in nome della tutela della sovranità, l’Italia ieri si è astenuta. Il ministro della Salute Orazio Schillaci, presente in assemblea, ha inviato un documento di “spiegazione del voto” in cui si sottolinea che dal punto di vista del governo italiano il punto chiave è, appunto, la tutela della sovranità degli Stati, ribadendo la preoccupazione che un’autorità sovranazionale come l’Oms possa imporre misure in caso di pandemia ai singoli Paesi, ma apprezzando le aperture in tal senso nel testo votato: “Con l’astensione odierna – si legge – l’Italia intende ribadire la propria posizione in merito alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica. Apprezziamo che questo principio sia stato incluso nel testo dell’Accordo sulla pandemia. Accogliamo inoltre con favore il fatto che, nell’annunciare la conclusione dei negoziati, l’Oms abbia specificato che l’accordo sulla pandemia non autorizza l’Oms a dirigere, ordinare, modificare o prescrivere leggi o politiche nazionali, né a imporre agli Stati di adottare azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre vaccinazioni o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown. Riteniamo inoltre che l’Accordo debba essere attuato nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e tutela dei diritti fondamentali, inclusa la protezione dei dati personali e delle libertà individuali. Tenendo presenti questi principi, l’Italia auspica di continuare a collaborare con gli altri Stati membri dell’Oms per definire le questioni in sospeso che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti”.
Sul testo peraltro, a quanto si apprende, potranno essere introdotte ulteriori modifiche, In ogni caso, si fa notare dal ministero della Salute, l’Italia non ha espresso voto contrario ma solo un’astensione proprio per mettere in luce i punti più controversi dell’accordo, con l’ottica di migliorarlo e di specificare i confini della autorità di intervento sovranazionale dell’Oms.

IL PD ALL’ATTACCO
“L’astensione dell’Italia in Assemblea generale Oms sull’accordo raggiunto a Ginevra per il Patto pandemico sarebbe un fatto incomprensibile e gravissimo. Stiamo parlando di un accordo spartiacque che mira a promuovere una maggiore collaborazione e cooperazione tra paesi, organizzazioni internazionali come l’Oms, la società civile, il settore privato e altre parti interessate, al fine di prevenire in primo luogo le pandemie e di rispondere meglio in caso di una futura crisi pandemica”, ha detto Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd. “Davvero l’Italia vuole isolarsi dal resto della comunità internazionale dopo essere stata protagonista durante l’emergenza del Covid-19? L’accordo per il Patto pandemico nasce dalle durissime lezioni di quella fase, che trovo’ impreparati i singoli Paesi e anche le istituzioni sovranazionali. Solo la cooperazione internazionale può consentire di difendere le popolazioni da rischi per la salute che non conoscono confini. Nessuno può salvarsi da solo, nessuno può essere sano in un mondo malato, come ci ricordo’ con grande forza morale Papa Francesco”, ha aggiunto.

L’accordo mondiale

Di NS

FONTE: NURSIND SANITA’
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