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GLI ESPERTI RISPONDONO

Contratto sanità, falsa ripartenza all’Aran

Il Ccnl di comparto è ancora nelle secche. Le posizioni sindacali restano distanti. Il tavolo tornerà a riunirsi tra due settimane. Fp-Cgil e Uil Fpl insistono sulle risorse. Nursind: “I fondi si discutono in altra sede. Insistere su questo vuol dire arroccarsi su posizioni pregiudiziali”. Aran insiste: “Tempi fondamentali

Falsa ripartenza all’Aran sul contratto del comparto sanità 2022-2024. Le posizioni delle parti sindacali, riconvocate oggi dopo l’ultima mediazione fallita a febbraio scorso, sono rimaste distanti. Neppure la fine della contesa elettorale per le Rsu ha cambiato il clima. Almeno per adesso. Il tavolo infatti è aggiornato tra due settimane. Quindici giorni ancora che si aggiungono a ben 13 mesi di contrattazione. Questo il lasso temporale che ha visto impegnati sindacati e Aran alla ricerca di una intesa.

STALLO ALLA MESSICANA
Nursind, Fials e Cisl erano e restano disponibili alla firma. Ma Fp-Cgil, Uil Fpl e Nursing up anche oggi hanno confermato la loro contrarietà. E così se per il Nursind “c’è un’ultima occasione” che “non va sprecata”, per arrivare finalmente alla firma dell’intesa e “risarcire i tanti lavoratori del comparto, a cominciare da infermieri e ostetriche, che vorrebbero fare affidamento su un aumento, seppure non ingente, di risorse in busta paga”, Fp Cgil e Uil Fpl hanno ribadito “con fermezza la loro indisponibilità a sottoscrivere una pre-intesa che non riconosca il valore del personale sanitario attraverso tutele reali, diritti esigibili e un adeguato incremento salariale”. Il classico stallo alla messicana. Anche perché, come ha spiegato il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, insistere sul nodo fondi è ideologico: “La questione delle scarse risorse non è da porre al tavolo Aran. Non è in quella sede che può essere affrontata e risolta. Per disporre di nuovi stanziamenti, infatti, serve una legge. Ergo, continuare a insistere su questo significa solo arroccarsi su una posizione pregiudiziale”. Sulla stessa linea la Fials che tornando a ribadire la sua disponbilità alla firma del contratto – “Lo abbiamo dimostrato ieri, lo confermiamo oggi: Fials è pronta a firmare per garantire ai lavoratori quegli incrementi salariali che, ad esempio, nel comparto delle funzioni centrali sono già stati percepiti dai lavoratori” – ha voluto ricordare come “nelle precedenti tornate contrattuali, in condizioni economiche e normative ben peggiori rispetto a quelle attuali, si è giunti comunque ad una firma. Oggi, a maggior ragione, riteniamo che si debba chiudere positivamente questa fase negoziale, per poi aprire con forza quella successiva relativa al rinnovo 2025-2027”.

NODO TEMPI
I tempi, appunto. Sono il cruccio principale del Nursind. Perché, ha spiegato il segretario, “i fondi, seppure pochi e insufficienti a compensare l’inflazione degli ultimi anni, vanno spesi entro fine anno come previsto dal Documento di finanza pubblica. Oppure – ha aggiunto – sarà meglio poi doversi piegare a quanto sarà deciso unilateralmente dal governo? Questa sì che sarebbe una sconfitta per le relazioni sindacali”. Ma di tempi ha parlato infine la stessa Aran, definendoli “fondamentali”: “Per esempio, in caso di firma a maggio – ha evidenziato l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni -, il contratto entrerebbe in vigore solo da ottobre, con effetti concreti su 581mila lavoratori del Servizio sanitario nazionale, tra cui infermieri, tecnici, amministrativi e altro personale non medico”. Non solo, ma “la chiusura dell’attuale trattativa rappresenta anche un passaggio strategico per l’avvio del prossimo rinnovo contrattuale 2025-2027, per il quale sono già previsti 1,904 miliardi di euro. Le nuove risorse garantiranno un incremento medio del 6,93%, pari a 183,98 euro mensili”.

LE CIFRE PER IL TRIENNIO 2022-2024
“Il rinnovo contrattuale per il triennio 2022-2024 – ha ricordato ancora l’Aran – prevede un aumento medio mensile di 172,37 euro per tredici mensilità, pari al 6,8% in più rispetto agli stipendi attuali. Le risorse complessive stanziate ammontano a 1,784 miliardi di euro, comprensive di: 175 milioni di euro per l’indennità di pronto soccorso; 35 milioni di euro per la specificità infermieristica; 15 milioni di euro per la tutela del malato”.

Di NS

FONTE: NURSIND SANITA’
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