
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato un’importante iniziativa che sarà presentata a Bruxelles il 12 maggio: una richiesta formale affinché l’Unione Europea emani una raccomandazione contro l’utilizzo dei telefoni cellulari nelle scuole elementari e medie.
Durante un’intervista al programma “Storie Italiane” su Rai1, il Ministro ha rivelato che la proposta ha già ottenuto il sostegno di altri Paesi europei, con la Svezia che ha addirittura chiesto di poterla firmare congiuntamente.
La motivazione alla base di tale iniziativa è supportata da evidenze scientifiche che dimostrano come l’uso precoce e l’abuso dei dispositivi mobili possano compromettere lo sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini, riducendo la loro fantasia e capacità di concentrazione. “È doveroso per chi tiene alla salute dei nostri figli intervenire per cercare di mettere un limite”, ha sottolineato Valditara, evidenziando la necessità di un’azione concreta per tutelare il benessere psicofisico delle nuove generazioni.
Smartphone a scuola: divieti e regole tra Italia, Europa e mondo
In Italia, l’uso degli smartphone a scuola è regolato da una circolare del Ministero dell’Istruzione dell’11 luglio 2024, che vieta l’utilizzo per scopi personali ma lascia spazio a eccezioni didattiche. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha ribadito più volte, che i dispositivi distraggono gli studenti e compromettono l’apprendimento, soprattutto nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Modelli a confronto tra divieti totali e autonomia scolastica
La Francia ha bandito gli smartphone nelle scuole medie dal 2018, mentre la Grecia e i Paesi Bassi hanno adottato politiche simili. In Germania e Regno Unito, invece, le scuole godono di maggiore autonomia: nel 2007, il 50% delle scuole britanniche vietava i cellulari, percentuale salita al 98% entro il 2012. L’Unesco ha sollecitato tutti i Paesi a limitare l’uso degli smartphone, evidenziando un calo del 10-20% nei risultati scolastici legato alle distrazioni digitali. Intanto, Paesi come la Svezia puntano su un uso guidato della tecnologia, integrandola in progetti didattici senza demonizzarla.
Globalmente: tra estremismi e approcci bilanciati
Fuori dall’Europa, la Cina ha introdotto nel 2021 un divieto nazionale, mentre India e Bangladesh lo applicano in modo disomogeneo. Negli Stati Uniti, non esiste una regola federale: a New York il divieto è stato revocato nel 2015, ma molti distretti, come quelli in California e Texas, lo mantengono.
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