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anno II numero 1 - gennaio / febbraio / marzo 2019

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28 giugno 2024

GLI ESPERTI RISPONDONO

OPERATIVA DA MARZO LA PRIMA PARTE DELLA RIFORMA FISCALE CON ACCORPAMENTO DELLE PRIME DUE ALIQUOTE IRPEF AL 23%

Solo 100 euro lordi all’anno in più per le pensioni fino a ventimila euro.

 Nei cedolini di questo mese, la gran parte dei pensionati troverà un piccolo aumento dovuto all’adeguamento del proprio assegno (e anche gli arretrati di gennaio e febbraio), per effetto dell’unificazione dei primi due scaglioni IRPEF, prevista dal D.Lgs n. 216/2023, attuativo della Legge delega n. 111/2023 contenente la riforma dell’IRPEF. Tale norma prevede, infatti, l’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF al 23% per tutti i redditi, compresi quelli da pensione, fino a 28mila euro lordi annui, e quindi i contribuenti pensionati beneficeranno di qualche euro in più nei loro cedolini mensili (circa 100 euro lordi all’anno per un reddito di 20mila euro annui). Nulla cambia invece per i redditi da pensione tra 28.000 e 50.000 euro lordi annui e per quelli oltre i 50.000 euro.

L’accorpamento delle due prime aliquote produrrà un risparmio nelle imposte nei termini seguenti: € 60 circa in meno all’anno per i pensionati con reddito fino a 15mila euro; € 100 circa in meno per pensioni fino a 20mila euro; infine, un beneficio fisso pari a € 260 l’anno per i pensionati i cui redditi si attestano al di sopra della soglia dei 28mila euro annui. Per i redditi sopra i 50mila euro, nell’anno 2024 – e dunque con riferimento alla dichiarazione redditi 2025 – ci sarà una franchigia delle detrazioni pari a 260 euro.

A seguire, potrebbero scattare aumenti d’imposta dovuti all’aggiornamento delle addizionali comunali; anche quelle regionali dovranno adeguarsi alla riforma IRPEF e le Regioni avranno tempo fino al 15 aprile 2024 per deliberarle e renderle operative.

La misura in questione costerà alle casse pubbliche tra i 3 e i 4 miliardi, ma questa operazione risulta finanziata solo per il 2024, per cui verosimilmente dovrà essere prorogata, motivo per il quale negli anni a venire, già dal 2025, sarà necessario reperire risorse utili a rifinanziarla ulteriormente.

Con l’occasione, diamo conto agli interessati di due news INPS:

  • APE SOCIAL: con circolare n. 35 del 20.02.2024, l’Istituto previdenziale ha fornito istruzioni in merito ai requisiti per accedere ad APE Social 2024 (servono 63 anni e 5 mesi d’età e non si potrà più cumulare l’APE Sociale con i redditi da lavoro dipendente/autonomo tranne il lavoro occasionale fino a 5mila euro lordi annui). La stessa circolare reca anche il calendario delle domande per la certificazione del diritto (prima scadenza 31 marzo);
  • PENSIONE ANTICIPATA LAVORI USURANTI: con messaggio n. 832 del 23.02.2024, l’INPS ha fornito istruzioni per la presentazione delle domande (che vanno prodotte entro e non oltre il 1° maggio 2024) per il riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti, con riferimento ai requisiti previsti dalla legge di bilancio per accedere nell’anno 2025 alla pensione agevolata (servono 61 anni e 7 mesi di età + 35 anni di contributi da maturarsi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025.

Sia la circolare che il messaggio INPS possono essere reperiti e scaricati direttamente dal sito INPS.

 

Giancarlo Pittelli

 

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