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anno II numero 1 - gennaio / febbraio / marzo 2019

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25 marzo 2024

GLI ESPERTI RISPONDONO

OBBLIGO VACCINALE PER IL PERSONALE SCOLASTICO: GIRO DI VITE SUGLI IRRIDUCIBILI. SOLO IL 5% NON E’ ANCORA IMMUNIZZATO

Dal 15 dicembre 2021 giro di vite per il personale scolastico non ancora immunizzato. La misura è contenuta nel decreto legge 172 del 26 novembre 2021 che estende l’obbligo vaccinale a tutto il personale scolastico. In realtà il provvedimento riguarda quel 5% di lavoratori della scuola ancora sprovvisto di vaccinazione, per il quale arriva ora la stretta da parte del governo. I dati forniti nell’ultimo rapporto del 29 novembre 2021 da AGENAS (l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari) e dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dimostrano chiaramente come il mondo della scuola abbia fin qui risposto con grande senso di responsabilità decidendo di vaccinarsi per oltre il 95% dei casi.

Con il nuovo decreto è evidentemente mutata anche la strategia del governo, fin qui concentrata nel cercare di convincere quelle sacche di popolazione ancora indecise, che ora vira direttamente alla resa dei conti.

Il rischio per circa centomila lavoratori tra docenti ed ATA è di rimanere senza stipendio per almeno sei mesi, quello della comunità scolastica di mettere gli uni contro gli altri e di acuire le divisioni tra il personale e i dirigenti scolastici.

Saranno proprio questi ultimi, a pena di una sanzione amministrativa pecuniaria, a controllare il personale inadempiente per il quale scatterà in automatico, al momento dell’accertamento, la sospensione dal servizio senza stipendio o altri compensi. La sospensione non comporterà provvedimenti di natura disciplinare e garantirà la conservazione del posto di lavoro. Certo, una magra consolazione, ma tant’è. Il personale sospeso potrà comunque rientrare in servizio con l’avvio della procedura vaccinale o la somministrazione della terza dose entro il sesto mese a partire dal 15 dicembre.  La questione rimane fortemente divisiva, anche se riguarda una parte residuale del personale scolastico, e dimostra il fallimento dei protocolli di sicurezza finora adottati per contrastare la diffusione del contagio: nulla è stato fatto per ridurre il numero degli alunni per classe, gli organici sono rimasti gli stessi, il trasporto pubblico fa acqua da tutte le parti. C’è il rischio di aprire scenari imprevedibili e contenziosi interminabili.

Cesario Oliva

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