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25 marzo 2024

GLI ESPERTI RISPONDONO

Dipendenza da prompt

In Italia e nel mondo non si fa che parlare dei pericoli derivanti dall’uso dell’intelligenza artificiale. Una tecnologia nuova che ha preso piede in pochissimo tempo e che i giovani utilizzano agevolmente in molte occasioni, soprattutto per svolgere i compiti scolastici.

Siamo tutti molto interessati a questo argomento, vorremmo saperne di più prima di esprimere un giudizio.

Con un salto di 30 anni assistiamo oggi all’arrivo dell’intelligenza artificiale e come accadde all’epoca dell’avvento del cellulare ci trova oggi ugualmente divisi tra apocalittici e integrati. Non ne sappiamo ancora abbastanza sull’intelligenza artificiale ma ne intuiamo tutta la sua potenza. La sua applicazione si sta imponendo in tutti i settori dall’ingegneria informatica, alla cultura, alla medicina… Possiamo dire che la troviamo ovunque, in ogni professione, attività, ambito, perciò è molto importante conoscerla e imparare a governarla.

Sappiamo che molti ragazzi usano per esempio Chat GPT per fare i compiti a casa. Genitori, insegnanti, educatori, esperti di formazione stanno sollevando preoccupazioni sull’uso dell’intelligenza artificiale. Si teme che questa tecnologia possa influire negativamente sull’apprendimento e sullo sviluppo delle capacità degli studenti. Il dibattito si divide tra coloro che ne apprezzano i benefici e coloro che, invece, ne evidenziano i limiti.

I pro riguardano la possibilità dei ragazzi di poter accedere a contenuti complessi in modo semplice ed economico, poter effettuare ricerche usando una risorsa sempre disponibile. Spesso l’IA è un aiuto nello studio, soprattutto per gli studenti che hanno maggiori difficoltà. I ragazzi si sentono più produttivi perché imparano a risolvere più rapidamente un quesito e hanno più tempo per approfondire e revisionare i testi.

I contro sono preoccupanti. Il rischio maggiore riscontrato dagli insegnanti è che i ragazzi con il classico “copia e incolla” non comprendono nulla di quello che scrivono nelle consegne, mancando così l’esercizio di un apprendimento attivo.

Ne potrebbe conseguire una graduale perdita dello sviluppo delle proprie capacità intellettuali e creative. I testi già pronti potrebbero impedire agli studenti di impegnarsi attivamente nel processo di apprendimento riducendo le loro capacità intellettuali nel formulare ed esprimere pensieri critici, risolvere problemi in modo autonomo e sviluppare le proprie abilità di scrittura.

In sintesi, l’uso della IA a scuola presenta vantaggi e svantaggi, come tutte le innovazioni genera dubbi e perplessità. Si prefigurano scenari apocalittici dovuti alla perdita delle proprie capacità cognitive, impedite dalla disponibilità di facili soluzioni pagate in cambio di una ulteriore dipendenza dalla tecnologia.

Il futuro avanza e noi possiamo accoglierlo con senso di responsabilità, trovando un equilibrio tra l’utilizzo di questa tecnologia come strumento di supporto e il coinvolgimento degli studenti consapevoli della ricchezza dell’apprendimento.

Agli insegnanti non resta che fornire orientamenti chiari sull’uso etico e appropriato di queste risorse, incoraggiando i ragazzi a sfruttarle come ausili per la comprensione e non permettendogli di farsi sostituire, ma anzi, tirando fuori l’orgoglio umano di essere preziosi e unici.

Fulvia Subania

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