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GLI ESPERTI RISPONDONO

Utilizzo di defibrillatori in ambiente extraospedaliero. Al via l’esame in Commissione Affari Sociali del ddl Mulè (FI)

Il provvedimento propone l’obbligo, presso gli scali aerei, ferroviari e marittimi e a bordo dei mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi di dotarsi di defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (Dae) e di personale formato. Viene poi rimessa a un decreto del Ministro della salute, da adottare di concerto con il Mef, previa intesa in sede di Conferenza unificata, la fissazione dei criteri e delle modalità per l’attuazione delle disposizioni. IL TESTO

10 MAG – Ha preso il via ieri, in Commissione Affari Sociali alla Camera, l’esame della proposta di legge a prima firma Giorgio Mulè (FI) che al fine di tutelare la salute e prevenire i decessi, a causa di malattie ischemiche del cuore e cerebrovascolari, nonché per altre malattie del cuore, introduce l’obbligo di dotarsi, presso gli scali aerei, ferroviari e marittimi e a bordo dei mezzi di trasporto aereo, ferroviari e marittimi, di defibrillatori semiautomatici ed automatici esteri (Dae) e di personale appositamente formato.

Ad illustrare il contenuto del provvedimento, composto da 2 articoli, è stata la relatrice Maria Lapia (M5S).  Come ricordato nella relazione illustrativa sulla proposta di legge, in condizioni di emergenza derivanti da un arresto cardiaco, elementi fondamentali in grado di garantire la sopravvivenza del soggetto sono rappresentati dalla capacità di eseguire manovre di rianimazione cardiopolmonare utili a guadagnare tempo in attesa dell’arrivo dei soccorsi nonché dalla defibrillazione precoce, poiché l’arresto cardiaco determina, molto spesso, una condizione di fibrillazione ventricolare, cioè di aritmia grave.

“La defibrillazione elettrica rappresenta di fatto l’unico intervento possibile, che ovviamente deve essere attuato con la massima tempestività a seguito del malore e della perdita di conoscenza. Con l’acronimo Dae (defibrillatore automatico esterno) si definisce un sistema di analisi del ritmo cardiaco in grado di indicare al soccorritore se la scossa salvavita sia necessaria o meno nonché un sistema di caricamento automatico finalizzato alla scarica elettrica – spiega Lapia -. Il ricorso a un defibrillatore completamente automatico prevede semplicemente l’apposizione di elettrodi al paziente e l’accensione del dispositivo che, nel giro di pochi secondi, svolge la predetta analisi e, in presenza di fibrillazione ventricolare o di tachicardia ventricolare con caratteristiche prestabilite, eroga la scarica elettrica. Nel caso di utilizzo di dispositivi semiautomatici, invece, la scarica viene erogata a seguito della conferma da parte dell’operatore, che riceve dallo stesso strumento informazioni sulla eventuale presenza di fibrillazione ventricolare”.

Viene poi rimessa a un decreto del Ministro della salute, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata, la fissazione dei criteri e delle modalità per l’attuazione delle disposizioni prevista dalla proposta di legge.

L’articolo 2 riguarda, infine, l’entrata in vigore della legge.

https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=73832

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