“Entro il 20 luglio saranno effettuati i pagamenti”. L’annuncio rivolto ai supplenti precari che non ricevono lo stipendio da aprile era un impegno preso dai vertici del ministero dell’Istruzione. Ma arrivato il giorno tanto atteso molte tasche dei docenti sono rimaste vuote. “L’ennesima presa in giro”, gridano i maestri e i professori che durante l’anno sostituiscono i colleghi in malattia.

Persino chi ha ricevuto comunque l’accredito protesta. Qualcuno, infatti, ha ricevuto il mese di maggio, altri quello di giugno e non quello precedente ma c’è anche chi come Paola scrive sulla pagina Facebook dei “Supplenti senza stipendi” che non ha visto un centesimo: “Ho visualizzato i cedolini ieri sera, sono di alcuni giorni di ottobre e altri di febbraio, rispettivamente 216,79 e 440,34 euro! Di aprile, maggio e giugno non c’è traccia!”. Stessa storia per Rossella: “NoiPa (portale dei dipendenti della pubblica amministrazione ndr) afferma che è liquidato ma non mi sa dire la data di esigibilità del mese di maggio; lo stipendio del mese di giugno ha la dicitura “autorizzato scuola” anche se su istanze on line sono entrambi in carico pagamento dalla metà del mese scorso”. Laura stamattina ha chiamato NoiPa e ha ricevuto una vaga risposta: “Ieri c’è stato un pagamento ed io non sono rientrata! Il mio contratto di maggio mi hanno detto che sarà erogato la prossima settimana ma non si sa che giorno. Mentre per giugno manca l’autorizzazione del Mef”.

Una situazione insostenibile per questi docenti che svolgono durante l’anno la funzione di supplenti temporanei ovvero coloro che entrano in classe quando il professore o maestro di ruolo si assenta per malattia o per qualche permesso familiare. Per mesi hanno ricevuto un solo messaggio che li ha preoccupati: “Il Sistema NoiPa potrà iniziare la lavorazione per liquidare la mensilità soltanto quando il contratto passerà nello stato di “autorizzato pagamento” il che avverrà quando il sistema della ragioneria generale dopo aver verificato l’effettiva presenza dei fondi autorizzerà il pagamento. Presumibilmente il passaggio da “Autorizzato scuola” ad “Autorizzato pagamento” non è ancora avvenuto per mancanza di copertura fondi da parte del Miur sul capitolo di bilancio”.

Una risposta che il Miur – contattato dal fattoquotidiano.it ha respinto al mittente: “I fondi per le supplenze ci sono, nessuna mancanza di copertura sui capitoli di bilancio del Miur. I ritardi relativi al pagamento dello stipendio di maggio e giugno dipendono da un problema procedurale in via di risoluzione. I pagamenti saranno effettuati entro il 20 luglio”.
Detto ma non fatto. Almeno per la maggior parte dei supplenti che fino a stamattina ha cercato il cedolino senza trovarlo. “Lo stato dei miei contratti di maggio e giugno – spiega Marisa Franco – risulta da autorizzare dal dirigente scolastico nonostante i continui solleciti”. E Anna Teresa aggiunge: “Altro che pagamenti! Ad oggi ho ancora i contratti dal 23 maggio all’8 giugno sospesi per verifica fondi, cosa che va avanti da una quasi un mese e mezzo”.  A rassicurare tutti ancora una volta sono i vertici del ministero che spiegano: “Abbiamo verificato con NoiPa. Il pagamento, ovvero l’emissione, è avvenuta entro il 20 come avevamo annunciato. Dal momento in cui avviene l’emissione all’accreditamento sul conto del docente passano circa 4-5 giorni lavorativi come da prassi”. Il problema resta perché per molti non è avvenuta nemmeno l’emissione.