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GLI ESPERTI RISPONDONO

Personale sanitario: mentre lo celebriamo si aggrava la carenza

È il 20 febbraio e il ministro Schillaci ricorda il sacrificio degli operatori della salute. Ma poi snocciola: “Solo nei Pronto soccorso mancano 4.500 medici e circa 10mila infermieri”. Le iniziative Fnomceo e Fnopi

Il sacrificio dei sanitari durante, ma anche dopo la pandemia. Un nodo che non si è chiuso con l’emergenza Covid, ma che prosegue dentro un’altra emergenza: quella legata alla sempre più grave carenza di personale. Oggi, nella Giornata nazionale dedicata al personale sanitario e sociosanitario, istituita nel 2020 per ricordare l’individuazione del ‘paziente uno’, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante un’audizione in commissione Affari sociali della Camera, ha fornito numeri specifici sui Pronto soccorso: “Si stima che manchino 4.500 medici e circa 10mila infermieri a livello nazionale. Questo ha portato al ricorso a gettonisti e cooperative con effetti deleteri sul sistema”.

Proiettati sull’intero Servizio sanitario nazionale, i numeri sono molto più gravi: la carenza riguarda almeno 20mila medici e 70mila infermieri. Ma Schillaci, di fronte ai deputati, si è concentrato sull’emergenza-urgenza, per cui è scarsa anche “l’attrattività delle borse di specializzazione (solo la metà delle borse di Medicina d’emergenza-urgenza viene assegnata), dovuta alle condizioni di lavoro stressanti e pericolose (sia fisicamente che nel contenzioso medico-legale) e, d’altra parte, l’impossibilità di svolgere libera professione e la difficoltà nell’aggiornamento professionale”.

Rispetto alla questione dei “gettonisti“, il ministro ha spiegato che il fenomeno è esploso “a seguito dell’emergenza sanitaria iniziata nel 2020. Infatti, nel 2019 (periodo pre-pandemico), i contratti (incluse le iniziative avviate come accordi quadro e convenzioni) per il reperimento di personale medico ammontavano a circa 9,6 milioni di euro. L’anno successivo veniva registrata una variazione, benché positiva, piuttosto contenuta (pari al 15%) facendo registrare un ammontare pari a 11 milioni. Nel 2021 (nel pieno della pandemia), invece, si assiste ad uno straordinario incremento, pari al 174%, facendo registrare un valore di ben 30 milioni di euro. Nell’anno 2022 (quando era ormai scemata l’ondata emergenziale che poteva aver giustificato il comportamento dell’anno precedente) si continuava a registrare comunque un andamento crescente, pur risultando rallentato, ma in grado in ogni caso di raggiungere un valore pari a circa 37 milioni di euro (+22%)”.

Per quanto riguarda il personale infermieristico, “si rileva come, a differenza del caso del personale medico, il fenomeno fosse già rilevante nel periodo prepandemico: dal 2019 al 2020 si osserva infatti una rilevante crescita (+104%) dei contratti (inclusi gli AQ/convenzioni), seguita da una notevole contrazione negli anni successivi. Tuttavia, la forte diminuzione osservata in particolare nel 2022 non deve far pensare ad un arresto del fenomeno; infatti, bisogna tener conto che l’avvio di accordi quadro rilevanti comporta ragionevolmente una riduzione delle procedure avviate autonomamente dalle SA negli anni successivi. Il dato del 2022 risente quindi verosimilmente dell’avvio di AQ nei precedenti anni”, ha aggiunto Schillaci.

Secondo il ministro, “questo viene confermato dall’analisi sulla spesa effettiva ossia quella che tiene conto dei contratti e adesioni al netto degli accordi quadro/convenzioni. Il calo che si è registrato è più moderato. Calcolando la variazione sull’intero periodo 2019-2022, si registrerebbe infatti una riduzione pari al -94% per la quota ‘contratti + AQ’ e del -36% per la spesa data da ‘contratti + adesioni’: incide in modo rilevante la quota di adesioni effettuate nel 2021 e nel 2022, rispettivamente di 12 e 13 milioni di euro. Ciò dimostra chiaramente come l’analisi dei contratti di adesione fornisca una misura più realistica dell’andamento annuale del fenomeno”.

Dal canto loro, i medici hanno lanciato una nuova campagna pubblicitaria, promossa dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, che punta a ridare dignità alla professione e sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo cruciale dei camici bianchi. Il presidente, Filippo Anelli, ha chiosato: “Durante la pandemia milioni di persone sono state curate e salvate grazie alla dedizione e passione di tutto il personale sanitario. Oggi vogliamo ricordare tutti coloro che con generosità e sacrificio hanno perso la vita durante la pandemia. I medici e gli odontoiatri caduti a causa del Covid sono stati 380”. Mentre la Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, ha prodotto e condiviso il documentario ‘La Notte di Capodanno – L’arte di curare e di raccontare’. Le immagini ripercorrono gli inizi del progetto, avviato quando nessuno ancora immaginava cosa sarebbe accaduto in Italia dal 20 febbraio 2020 in poi, interrotto e ripreso nel periodo in cui il Paese cominciava a riappropriarsi della sua, relativa, normalità.

C’è da dire, infine, che anche il ministero della Salute ha voluto diffondere un video, realizzato con ordini professionali, per ringraziare tutte le professioni sanitari, ma anche gli assistenti sociali e i volontari. Lo stesso Schillaci, intervenuto all’evento Fnomceo, ha spiegato: “Oggi celebriamo questa Giornata tenendo vivo il ricordo del sacrificio e dell’impegno delle donne e degli uomini del nostro servizio sanitario in prima linea a combattere il virus e ad assistere e salvare milioni di italiani. Fin dal primo giorno di governo, abbiamo posto al centro della nostra azione la valorizzazione e la tutela del personale sanitario che è il cuore pulsante del Servizio sanitario nazionale e garantisce ogni giorno la piena attuazione del diritto fondamentale alla salute, così come sancito dalla nostra Costituzione”.

 

FONTE NURSIND SANITA’
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