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GLI ESPERTI RISPONDONO

Manovra. Ecco tutte le richieste delle Regioni per la sanità: al primo posto la carenza di risorse e il nodo personale

Aumento del Fondo di 800 milioni per il 2023 per l’emolumento accessorio da erogare al personale sanitario. Richiesta anche la proroga delle misure e delle risorse (500 mln) per il recupero delle liste d’attesa. Per potenziare l’assistenza territoriale proposto un emendamento che dia la possibilità ai dirigenti medici, veterinari e sanitari dipendenti del SSN con rapporto di lavoro esclusivo di accedere al rapporto di lavoro convenzionale. Richiesta poi anche la possibilità di consentire alle aziende ed enti del SSN di acquisire prestazioni aggiuntive nei confronti del personale dipendente del ruolo sanitario del Comparto. GLI EMENDAMENTI

14 DIC –

Premialità allo 0,4% per il 2022 e allo 0,5% dal 2023 ai fini del riparto del Fondo sanitario nazionale. Aumento del Fondo di 800 milioni per il 2023 per l’emolumento accessorio da erogare al personale sanitario.

Niente procedura di piano di rientro per le Regioni che non raggiungono l’equilibrio di spesa a causa delle maggiori spese Covid. Possibilità di utilizzare le risorse del payback farmaceutico 2020-2021 per ripianare i buchi di bilancio del 2022. E ancora, iscrizione a ruolo dei crediti del payback sui dispositivi medici, ulteriore stanziamento di 400 mln per far fronte al caro energia.

Ma non solo richiesta anche la proroga delle misure e delle risorse (500 mln) per il recupero delle liste d’attesa con la possibilità di accantonare le risorse non utilizzate per essere impiegate negli esercizi successivi per le medesime finalità. E sempre sulle liste proposto di alzare del 5% il budget per il privato.

Sono queste alcune delle proposte emendative formulate dalle Regioni per la Legge di Bilancio per quanto riguarda la sanità. Misure che, se accettate, potrebbero confluire in un eventuale maxi emendamento del Governo.

Tra le proposte molte riguardano anche il personale. La prima riguarda la possibilità per le regioni in equilibrio economico di destinare risorse aggiuntive a favore delle aziende ed enti del proprio servizio sanitario regionale fino al 2% del monte salari 2018, in deroga ai limiti della spesa per il personale del SSN. Poi le Regioni chiedono anche di alzare da 60 a 100 euro la tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive dei dipendenti per l’area dell’Emergenza-Urgenza.

Sempre per l’area dell’Emergenza proposto che per il triennio 2023-2025 le aziende sanitaria possano sottoscrivere contratti di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa con laureati in medicina e chirurgia abilitati, anche durante la loro iscrizione ai corsi di specializzazione, ivi incluso il corso di formazione specifica in medicina generale per attività di supporto presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del servizio sanitario nazionale da svolgersi al di fuori dell’orario dedicato alla formazione specialistica.

Per potenziare l’assistenza territoriale proposto un emendamento che dia la possibilità ai dirigenti medici, veterinari e sanitari dipendenti del SSN con rapporto di lavoro esclusivo di accedere al rapporto di lavoro convenzionale, al di fuori dell’orario di lavoro. Richiesta poi anche la possibilità di consentire alle aziende ed enti del SSN di acquisire prestazioni aggiuntive nei confronti del personale dipendente del ruolo sanitario del Comparto, analogamente a quanto già previsto per la dirigenza medica e sanitaria dai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro.

Proposto poi di consentire alle Regioni e alle Province autonome di conferire incarichi convenzionali a copertura delle zone carenti di pediatria ai medici specializzandi al fine di fronteggiare la grave carenza di pediatri sul territorio. Tra le proposte infine anche quella di dare la possibilità di reclutare medici anche da paesi extra UE nel rispetto dell’iter opportunamente normato.

Luciano Fassari 14 dicembre 2022

FONTE: QUOTIDIANO SANITA’
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