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GLI ESPERTI RISPONDONO

Rovigo ed infermieri no vax. NurSind: grave colpevolizzare chi non si vaccina

NurSind il sindacato delle professioni infermieristiche, a tutela della categoria infermieristica che più di qualunque altra è stata colpita in maniera diretta dal Covid 19, come numero di contagiati e morti e che all’inizio   della   pandemia   ha   dovuto   lavorare   in   prima   linea   senza   adeguate   protezioni   (DPI),  ritiene opportuno entrare nel merito del caso che in questi giorni ha coinvolto il reparto di geriatria di Rovigo dove recentemente si è verificato un focolaio di pazienti positivi al covid 19 coinvolgendo nella positività anche alcuni infermieri e OSS che non si erano vaccinati.

Rovigo. Infermieri ed Oss no vax. Commissario Usl annuncia sanzioni

“Spiace leggere e sentire dire che il problema del focolaio viene banalmente ridotto ad una responsabilità del personale sanitario che non si è vaccinato. Non vi è dubbio che la vaccinazione sia il principale mezzo che l’umanità ha a disposizione per difendersi e provare a debellare il covid 19 – commenta Egidio Busatto, coordinatore regionale NurSind Veneto –  Nursind ha sempre incoraggiato e consigliato caldamente la vaccinazione, consapevole della sua fondamentale importanza, ma è estremamente grave e fuorviante colpevolizzare infermieri e OSS non vaccinati per questo specifico focolaio”.

Fino a qualche settimana fa nessuno in Italia  era vaccinato eppure nella stragrande maggioranza dei reparti di degenza non c’erano focolai, inoltre non ci sono attualmente dati scientifici che provano che chi è vaccinato non possa trasmettere il virus,   motivo   per   il   quale   noi   infermieri   vaccinati   continuiamo   a   lavorare   utilizzando   gli   stessi comportamenti e tutti i DPI che usavamo prima di essere vaccinati.

Aggiunge Busatto: “Non vi è dubbio che qualcosa è sfuggito nel sistema organizzativo e non è neppure detto che per forza ci debbano essere dei responsabili. Sappiamo bene  che   i  tamponi  non  danno   garanzia   assoluta  di   esattezza   e  sappiamo   anche  che   se  un anziano   è   stato   a   contatto   con   dei   positivi   prima   di   essere   ricoverato   potrebbe   risultare   inizialmente negativo al tampone che viene fatto prima di ogni ricovero in un reparto di degenza, semplicemente perché è  in fase  di  incubazione.  Sembra che nel caso che ha interessato la geriatria di Rovigo possa essere successo proprio questo”.

Avere un paziente positivo in un qualunque reparto e scoprirlo dopo qualche giorno, significa inevitabilmente trasmettere involontariamente il virus ad altri degenti, indipendentemente che il personale sia vaccinato o meno.

Allo stato attuale la legge non obbliga a vaccinarsi e nemmeno a doversi giustificare se per motivi di salute o prudenziali si ritenga opportuno non farlo o non farlo subito.

Il NurSind continuerà a consigliare caldamente tutti di vaccinarsi, ma continuerà anche a tutelare chi per motivi legati al loro stato di salute (problemi immunitari, di patologie, allergie importanti, ecc.) non potrà o non vorrà vaccinarsi.

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