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anno II numero 1 - gennaio / febbraio / marzo 2019

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28 giugno 2024

GLI ESPERTI RISPONDONO

LA FLP SCRIVE AL MINISTRO ZANGRILLO E SOLLECITA L’APERTURA DEL NEGOZIATO

Sul rinnovo dei contratti collettivi e sul lavoro pubblico

Pubblichiamo integralmente la nota inviata in data odierna dalla Segreteria generale FLP al Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.

Oggetto: Rinnovi CCNL 2022/2024 – richiesta convocazione.

Egregio Sig. Ministro,

i primi giorni di ripresa dopo la pausa estiva hanno fatto registrare una lieve riduzione dell’inflazione, che però continua a rimanere altissima, con gravi conseguenze sul potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici.

Il prezzo dei carburanti ormai supera i due euro a litro, e sappiamo bene come questa voce incida su tutta la filiera dei prezzi, di tutti i beni, a partire dai generi alimentari e a quelli di prima necessità.

A fronte di questa vera e propria emergenza salariale nessun segnale concreto viene fornito dal Governo rispetto ai necessari stanziamenti che debbono essere previsti nella legge di bilancio per il 2024, ultimo anno di vigenza di contratti scaduti nel 2021.

Il tutto mentre l’IPCA (Indice Prodotti al Consumo al netto dei Prodotti Energetici) che costituisce l’indicatore ufficiale per calcolare le percentuali di incremento salariale per i rinnovi contrattuali, secondo l’ISTAT che è l’Istituto deputato alla sua certificazione, è attestato per il 2022 intorno all’8% e per il 2023 intorno al 6%, percentuali a cui dovrà aggiungersi quella del 2024.

Solo per garantire la tenuta del potere d’acquisto delle retribuzioni, già falcidiate in questi 15 anni dal blocco reiterato della contrattazione, l’incremento stipendiale per il triennio non dovrà essere, in alcun modo, inferiore al 15%.

Ecco il perché riteniamo inaccettabili le voci fatte circolare in questi giorni secondo le quali il Governo intenderebbe prevedere, in sede di legge di bilancio 2024, unicamente una nuova “una tantum”, in analogia alla discutibile mancia dell’1,5% prevista per il 2022.

A questo quadro già di per sé molto preoccupante, si aggiungono voci di possibili, nuovi tagli alla consistenza dei Fondi della produttività delle Amministrazioni, nascosti dietro la voce “tagli ai bilanci delle Amministrazioni” che, ove attuati sarebbero in contrasto con le iniziative messe in campo in sede di ultimo rinnovo contrattuale in merito al superamento dei tetti, e affosserebbero ogni iniziativa in sede di contrattazione integrativa, di valorizzazione del personale e di efficienza dei servizi. Insomma, si nega il diritto al rinnovo dei contratti scaduti da due anni e si riducono le risorse per la produttività e lo sviluppo del personale.

A chi afferma che la coperta è corta, e non ci sarebbero risorse nel bilancio dello stato per rinnovare i contratti, se vogliamo limitarci solo alle voci del lavoro pubblico, e non estendere invece il discorso, come potremmo fare, agli altri asset delle politiche del Governo, diciamo che invece le risorse ci sono e vanno recuperate attraverso una seria lotta all’evasione fiscale e contributiva, la reinternalizzazione della miriade di attività appaltate a costi stellari, il contrasto agli sprechi e ai carrozzoni che la politica in questi decenni ha creato per gestire direttamente e senza vincoli, risorse e assunzioni.

Se si vuole mettere al centro il rinnovamento e il rafforzamento delle Pubbliche Amministrazioni, le cui debolezze sono emerse in sede di attuazione del PNRR, renderle attrattive, e potenziarle con la ripresa delle assunzioni, nuove professionalità e processi di formazione dedicati, non ci si può limitare a politiche di spot, o ad annunci, ma è necessario un percorso condiviso, strutturale e strutturato. Che passa anche dal rispetto dei contratti, della loro tempistica e valorizzazione.

Proprio in quest’ottica, a distanza di un anno dall’insediamento del Governo e a sei mesi dall’unico momento di confronto da Lei attivato con le Confederazioni sindacali, per l’eccezionalità del momento e in vista della predisposizione della legge di bilancio Le chiediamo di voler convocare, con urgenza le OO.SS..

La FLP, sindacato maggiormente rappresentativo nel lavoro pubblico intende rappresentarle, in quella sede, le proprie proposte, che di seguito sinteticamente riassumiamo per punti:

  • Immediata apertura del negoziato per il rinnovo dei Contratti con la previsione di incrementi economici correlati al tasso di inflazione reale del triennio;

  • piena attuazione del nuovo ordinamento professionale previsto dai contratti 2019/2021, al fine di renderlo effettivamente esigibile in tutte le sue parti, a partire dallo svuotamento della ex Prima Area, l’applicazione della norma in deroga sui passaggi tra le aree e la sua proroga, l’effettiva istituzione di quella delle Elevate Professionalità, la rivisitazione dell’istituto dei differenziali stipendiali;

  • l’estensione dei diritti, più formazione, maggiore sviluppo del lavoro agile e da remoto, degli strumenti di conciliazione vita-lavoro e del welfare aziendale, maggiore sicurezza sul lavoro e salvaguardia dei lavoratori fragili.

Ci batteremo perché queste idee e proposte siano ascoltate e possano incidere nella stesura definitiva dei provvedimenti legati alla manovra finanziaria e negli Atti di indirizzo, senza pregiudizi, ma con fermezza, consapevoli che in mancanza di segnali concreti che vadano nella direzione da noi auspicata, valuteremo tutte le iniziative necessarie a tutela del valore del lavoro pubblico e della dignità del personale.

Cordiali saluti.

La Segreteria Generale FLP

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