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GLI ESPERTI RISPONDONO

Patto Salute. Tutti i “no” del Mef: no a stop incompatibilità per i presidenti-commissari, no ai tetti flessibili e ad altre norme sul personale. Conferma invece per aumento Fondo sanitario

Più in particolare, dall’Economia hanno bocciato la proposta che prevedeva, per le Regioni in equilibrio economico o che abbiano migliorato i loro conti negli ultimi 3 anni, di mettere a disposizione delle aziende risorse aggiuntive per valorizzare la professionalità dei dirigenti medici, veterinari e sanitari e degli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche e tecniche della riabilitazione e della prevenzione. Altra riserva da parte del Mef riguarda la possibilità per gli specialisti di rimanere a lavoro oltre i 40 anni di servizio. Riserve anche su fondi integrativi. LA NUOVA BOZZA 

06 NOV – Pronta la nuova bozza di Patto per la Salute che integra quella già anticipata da Quotidiano Sanità lo scorso 25 settembre. Diverse le conferme, ma anche le novità inserite nel nuovo testo composto non più da 15 ma da 14 schede. Salta infatti, nella nuova versione, la scheda sul sistema comune di controlli di appropriatezza degli erogatori accreditati.

Innanzitutto, vengono confermati gli aumenti da 3,5 mld al Fondo sanitario per il 2020-2021: in particolare: 114.474.000.000 euro per l’anno 2019, 116.474.000.000 euro per l’anno 2020 e in 117.974.000.000 euro per l’anno 2021, come previsto dall’articolo 1, comma 514, della legge di Bilancio dell’anno scorso.  Così come la cancellazione della clausola di salvaguardia finanziaria, la maggiore flessibilità ai tetti di spesa per il personale, il commissariamento solo per le Regioni in gravi difficoltà e l’abolizione del superticket.

Non mancano, però, in questa nuova bozza, diversi pareri negativi e riserve da parte del Ministero dell’Economia su molte proposte. A partire dalla scheda 2 sulla garanzia dei Lea, dove il Mef pone il suo veto sulla proposta di stop ad ogni forma di incompatibilità tra il ruolo di presidente di Regione e quello di Commissario ad acta del Ssr.

In tema di risorse umane poi, alla scheda 3, viene bocciata la possibilità di rendere flessibili i tetti di spesa per il personale rimodulati dal recente “Decreto Calabria”. Sempre qui, troviamo la riserva del Mef sulla possibilità di prevedere, fino al 2022, la permanenza in servizio su base volontaria di medici specialisti anche oltre i 40 anni di servizio in modo da far fronte al problema della carenza di medici. Stop del Mef anche al possibile ricorso a contratti di lavoro autonomo per svolgere attività ordinaria nei casi in cui risulti impossibile procedere tempestivamente al reclutamento di nuovi specialisti.

Ancora alla scheda 3 troviamo poi il parere negativo alla proposta, per quelle Regioni in equilibrio economico o che abbiano migliorato i loro conti negli ultimi 3 anni, di mettere a disposizione delle aziende risorse aggiuntive per valorizzare la professionalità dei dirigenti medici, veterinari e sanitari e degli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche e tecniche della riabilitazione e della prevenzione sulla base di criteri definiti da linee di indirizzo regionali; remunerare i dirigenti medici, veterinari e sanitari che effettuano attività di lavoro per guardia medica e/o in pronta disponibilità con un’adeguata maggiorazione dei compensi e delle indennità previste dai contratti di lavoro; riconoscere ai dirigenti medici, veterinari e sanitari e agli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche e tecniche della riabilitazione e della prevenzione del comparto che operano in zone disagiate e in servizi disagiati specifiche indennità volte a ristorare il relativo disagio, sulla base di linee di indirizzo regionali.

Infine, alla scheda 9, troviamo un’ultima riserva del Mef circa le misure previste per il riordino dei fondi sanitari integrativi.

Quanto alle novità, troviamo, ad esempio, nella prima scheda sul fabbisogno del Ssn la proposta di ricondurre le quote vincolate del riparto del fabbisogno sanitario standard all’interno del riparto riguardante la quota indistinta per una più tempestiva assegnazione delle risorse. Presente anche l’impegno da parte di Governo e Regioni a semplificare la procedura di attribuzione degli obiettivi di piano.

Si fa poi riferimento alla necessità di portare a termine il decreto che fissa le tariffe per le prestazioni di assistenza specialisitica ambulatoriale e di assistenza protesica previsto dall’aggiornamento dei Lea.

Qui tutte le novità delle 14 schede contenute nella nuova bozza di Patto per la Salute.

Giovanni Rodriquez

FONTE: QUOTIDIANO SANITA’ ( http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=78471)

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