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anno II numero 1 - gennaio / febbraio / marzo 2019

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25 marzo 2024

GLI ESPERTI RISPONDONO

CCNL Funzioni Centrali Mentre la Ministra Madia parla di soldi a gennaio, l’Aran consegna l’ennesima bozza sul rapporto di lavoro

Nuova riunione ed ennesima bozza consegnata dall’Aran in data odierna, relativamente alla prima parte del CCNL Funzioni Centrali e cioè quella connessa agli Istituti del Rapporto di Lavoro.

I capitoli presenti nel documento, sono quelli classici dei rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego e contengono le parti relative al contratto individuale, alle ferie, ai permessi, alle assenze per malattia, agli infortuni sul lavoro, ai congedi ed aspettative a vario titolo.

A detta dell’Aran il testo dovrebbe servire anche da battistrada e come parte comune per gli altri rinnovi contrattuali che stanno partendo; a nostro avviso, però, ne occorre una profonda rivisitazione, perché l’impianto proposto risente troppo dell’approccio dirigista che caratterizza l’atto di indirizzo del neo Comparto Funzioni Centrali, in molte parti si limita solo a recepire le norme unilateralmente emanate in questi anni e dopo anni di mancata definizione contrattuale non è possibile perdere quest’occasione per riconoscere nuovi diritti e nuove opportunità ai lavoratori ed alle lavoratrici.

 

In ragione di ciò abbiamo già rappresentato numerose richieste di modifiche che implementeremo in modo organico nei prossimi giorni e che faremo pervenire formalmente all’Aran.

In particolare appare particolarmente odiosa, ed è stato oggetto di una nostra forte protesta, la proposta dell’Aran che prevede esclusivamente l’utilizzo di sole 18 ore di permesso annue in caso di visita medica, esami diagnostici e terapie salvavita, vietando in tali casi l’applicazione dell’istituto della malattia, come ora previsto.

Un vero attacco al diritto alla salute ed alle cure.

 Se dovesse passare tale ipotesi quindi le lavoratrici e i lavoratori saranno costretti a utilizzare esclusivamente le ferie per qualunque visita medica o esame diagnostico prescritto dal medico indipendentemente dalla gravità della patologia.

 Inoltre, questa “innovazione” avrebbe anche un costo contrattuale e sarebbe in contrasto con la stessa sentenza del Tar Lazio che ha sospeso gli effetti unilaterali delle circolari della Funzione Pubblica ripristinando per tali fattispecie l’istituto della malattia.

 Quello che inoltre ci ha lasciato veramente stupiti è stato l’approccio “serafico” della rappresentanza Aran che sembrava “cadere dall’80° piano” quando la parte sindacale a vario titolo ha cercato di capire come si coniugassero le dichiarazioni della Ministra Madia relativamente alla possibilità di concludere velocemente la tornata contrattuale (dicembre 2017…) e lo stato della trattativa all’Aran che al momento ha interessato, tra l’altro solo parzialmente, una parte di quello che dovrebbe essere il Primo CCNL delle Funzioni centrali.

 Non vorremmo che alla fine, con la scusa della fretta di concludere per erogare le scarse risorse stanziate in applicazione dell’accordo preelettorale dell’anno scorso, i firmatari di allora si apprestino ad un nuovo spot elettorale per il Governo, sottoscrivendo un “non contratto”, privo di ogni elemento di innovazione e di riconoscimento per il personale.

 La FLP, dopo aver ottenuto con le sue azioni il pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale il blocco dei contratti pubblici, si batte per un #contrattovero e non per l’ennesima mancia preelettorale.

 

Sul trattamento economico la FLP rivendica un forte incremento retributivo, che copra il salario perso con il mancato rinnovo contrattuale di questi nove anni, in cui il potere d’acquisto è diminuito del 10% (con una media che va dai 2.500 ai 3.000 euro annui persi da ogni singolo lavoratore…), che riscrivi l’attuale struttura stipendiale, modificando l’attuale diversificazione degli istituti retributivi tra stipendio e indennità di amministrazione, al fine di rivalutare i livelli retributivi e superare l’odiosa trattenuta in busta paga della malattia.

  • Sul fronte delle nuove opportunità e delle modifiche intervenute nelle Pubbliche Amministrazioni occorre individuare specifiche sezioni contrattuali che vadano anche oltre i vecchi comparti confluiti nelle Funzioni centrali, che mettano insieme attività connesse e riconoscano al personale di quelle Amministrazioni le specificità e le peculiarità professionali.
  • Sull’Ordinamento Professionale, la FLP ritiene necessario riscrivere un nuovo modello professionale che superi la logica attuale ed obsoleta delle tre aree, riprenda veri processi di crescita professionale e di carriera, estenda l’area dei professionisti, istituisca l’area quadri.
  • Sul fronte dei Diritti e delle Tutele, dopo anni di incursioni legislative e giuridiche extra contratto che hanno sostanzialmente ridotto il grado di copertura dei diritti e delle tutele dei lavoratori pubblici e sottratto al contratto stesso materie come la formazione e la mobilita, occorre scrivere regole nuove che riportino al centro della macchina amministrativa il lavoratore come risorsa e la pubblica amministrazione come volano di sviluppo per il Paese.
  • Sul fronte delle relazioni sindacali occorre lasciarsi alle spalle i limiti angusti, asfittici della legge, ripercorsi dall’atto di indirizzo della Ministra Madia per quanto riguarda il Comparto Funzioni Centrali, per dare fiato alla contrattazione nazionale, a quella integrativa e ad un rinnovato percorso del diritto di consultazione e partecipazione

 

Su queste materie siamo interessati a confrontarci da subito, sapendo che insieme ai lavoratori pubblici non cadremo nel tranello delle false promesso e degli accordi al ribasso, da respingere al mittente.

 

LA SEGRETERIA GENERALE

 

 

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