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25 marzo 2024

GLI ESPERTI RISPONDONO

Rinnovo contratti statali, dipendenti pubblici: novità della settimana

Nuove assunzioni nei Comuni prima dello scongelamento dei contratti dei dipendenti pubblici.

La settimana che si è chiusa ha segnato un importante passaggio preliminare prima del rinnovo del contratti degli statali. Si tratta del via libera di Regioni ed enti locali alla riforma del pubblico impiego. Si tratta dell’anticamera all’approvazione definitiva soprattutto dopo che l’Alta Corte ha imposto l’intesa sui decreti attuativi della delega sulla pubblica amministrazione. A quel punto l’attenzione si sposterà sull’aumento dello stipendio dei dipendenti pubblici in vista delle audizioni della prossima settimana. Stando all’accordo, già da questo 2017 i primi cittadini possono assumere personale nei Comuni in misura maggiore rispetto a quella che è stata finora possibile dal blocco del ricambio ovvero una spesa per nuovi ingressi di una somma superiore al 25% di quella relativa agli stipendi dei dipendenti andati in pensione l’anno prima. Ecco allora che la prossima sarà la settimana del decreto sugli enti locali che conterrà le nuove regole sulle assunzioni.

Rinnovo contratti statali: prima il via libera alle assunzioni

 Ma proprio mentre si annuncia una nuova ondata di risparmi e prima dello scongelamento dei contratti dei dipendenti pubblici, per i Comuni si potrebbe aprire invece una fase di maggiore elasticità di spesa, con lo sblocco del turn over inserito nel decreto enti locali. L’ipotesi è portarlo dal 25% attuale a oltre il 50%. Due gli scenari possibili: una percentuale secca fino al 70% o un allentamento progressivo al 60% quest’anno, all080% nel 2018 per arrivare al 100% nel 2019. E il tutto mentre Palazzo Chigi mette a punto gli ultimi tasselli in vista della presentazione dell’iter economico che martedì prossimo dovrebbe sbarcare in Consiglio dei ministri insieme alla manovrina chiesta da Bruxelles e al decreto sugli enti locali.

Obiettivi saranno un rilancio della contrattazione di secondo livello, con nuovi sgravi per i premi dei lavoratori ma associati anche a incentivi per le imprese che decidono di adottare il contratto decentrato. Tra i provvedimenti ci sarà pure spazio, con tagli alle spese e un rafforzamento della lotta all’evasione, per una correzione dei conti. In vista anche il fondo per il sisma e appunto lo sblocco del turn over per le amministrazioni comunali. L’iter economico conterrà lievi revisioni delle stime macroeconomiche, a partire da un probabile innalzamento delle previsioni attuali per il Prodotto interno lordo 2017.

 Il rapporto con il deficit di quest’anno tiene ovviamente conto della manovra correttiva, mentre indiscrezioni parlano di un aumento del deficit per il 2018. L’esecutivo sta mettendo a punto anche un piano delle riforme, parte integrante dell’iter economico, in cui si porrà l’accento sul lavoro, con attenzione alla contrattazione decentrata, alla concorrenza, alla semplificazione della giustizia civile e alla lotta alla povertà. La manovra correttiva dovrebbe invece avere tra i cardini lo split payment, da cui il governo punta a ottenere nel 2017 un miliardo e i tagli alla spesa. La prossima è la settimana decisiva per tutti i dettagli.
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